Era quasi l’ alba quando Enkidu si svegliò, gli altri stavano dormendo quindi decise di andare a sgranchirsi le gambe. A un certo punto si fermò ad annusare l’ aria, c’ era un odore di terra bruciata, si guardò intorno e notò che una piccola città era stata attaccata dai soldati di Dracon. Dracon era il re del regno di Edo, molto tempo prima della Grande Guerra dei Potenti era un re gentile e caritatevole ma dopo di essa era diventato il lacchè di Gilgamesh, i suoi soldati erano più di centomila e rappresentavano la seconda più grande potenza militare mondiale, seconda solo alla legione di demoni al comando del Re Oscuro. Enkidu decise di avvicinarsi un po’ di più, il villaggio era a pezzi: c’ erano macerie dappertutto, case che bruciavano, donne, uomini e bambini erano tutti rinchiusi in un edificio e dei soldati controllavano le ultime abitazioni rimaste. “EHI, QUI CE N’ E’ ANCORA UNO!” Enkidu si girò e notò che dei soldati lo stavano lentamente accerchiando “Stavi cercando di scappare, vero?!”I soldati cercarono di sparargli ma il ragazzo schivò di lato i colpi e colpì con lì mise fuori combattimento usando il fodero della spada. SI precipitò subito al villaggio e fu attaccato per una seconda volta, però ora si erano uniti anche dei soldati speciali – Come mai tutta questa gente?_ pensò Enkidu. Mise k.o. le guardie, distrusse il robot ed entrò nell’ edificio. Quando entrò vide uno spettacolo orribile: sul pavimento c’ erano dei corpi dilaniati e sangue sulle pareti, Enkidu salì le scale fino all’ ultimo piano. Superò il lungo corridoio fino ad arrivare ad una porta sul muro. Aprì la porta e appena entrato vide una figura imponente vestita di nero con una maschera, sfoderò la spada e si lanciò contro di esso. Con una velocità di un fulmine il nemico sfoderò due katana e parò il colpo” Chi sei tu?” Gli chiese Enkidu ”E che ci fai qui ?” fece più pressione sull’ avversario che sfondò il pavimento. I due caddero nel vuoto finche non raggiunsero il piano sottostante “Cosa ci fai qui tu casomai” chiese l’ uomo “ Cos’ è successo qui?” “ I soldati hanno fatto irruzione nel palazzo e hanno sterminato tutti i cittadini, solo io sono riuscito a salvarmi grazie a queste“ “Sai dove è il loro capo?” “Questo attacco era molto importante per il regno di Dracon, così tanto che è voluto venire di persona per controllare” “Dove si trova ora?” “In quell’ edificio di metallo” Enkidu non aveva notato l’ enorme edificio: spiccava da dietro tutti gli altri ed era tenuto sotto stretta sorveglianza da soldati di alto rango dell’ esercito. L’ uomo mascherato si incamminò verso l’ entrata, sfoderò la spada e iniziò a colpire i soldati con una specie di danza, mentre colpiva dei petali si muovevano insieme alle spade. Enkidu aveva sentito parlare di una tecnica simile ma sapeva che solo un samurai poteva usarla,, ma non ne ricordava il nome. L’ uomo mascherato continuava a danzare con le spade ed ogni soldato cadeva a terra con vari tagli anche se veniva colpito di striscio, il ragazzo guardò incantato l’ uomo a bocca aperta finche quest’ ultimo non ebbe finito di sterminarli tutti “Bene, ora la strada è libera, possiamo andare”, I due si infiltrarono senza nessun problema nel palazzo e salirono fino all’ ultimo piano. In fondo al corridoio c’ era una porta abbellita con dei simboli cinesi in oro e i pomelli erano a forma di zampa di drago, aprirono il portone ed entrarono nella sala. Appena entrarono si trovarono dentro a quella che sembrava un’ arena, in fondo alla sala c’era un trono e su di esso era seduto Dracon “Finalmente siete arrivati, i miei soldati mi avevano avvisato del vostro arrivo” disse “Come ti sei permesso di assediare questa cità e di ucciderne tutti gli abitanti, eh?” gli chiese il samurai “Per semplice divertimento, e perché me l’ ha chiesto Gilgamesh, tu dovresti saperlo, o sbagl…” “ZITTO!NO TI DO IL DIRITO DI PARLARE, BASTADO!” “Ehi, ehi , ehi, calmati, non c’è bisogno di gridare così, sai? Dopotutto erano persone stupide e inutili, no? E quindi perché non sacrificarli per il volee degli Dei?” “COME OSI PARLARE COSI’ DI QUELLE PERSONE, EH? SEI SOLO UN CODARDO, ECCO COSA SEI!” “Ah, è così che la metti? Bene, allora non credo di potervi lasciare andare via di qui” disse Dracon mettendosi in posizione da preghiera “ Asura re degli spadaccini io ti invoco dal limbo” In mezzo alla sala si formò una voragine oscura da cui uscì un uomo con le sembianze dei servitori di Gilgamesh ma con dei simboli diversi e una spada enorme “A-ASURA?” “Che c’è, sei sorpreso di vedere il tuo vecchio maestro, caro uomo mascherato?” Enkidu sguainò la katana e parò un il colpo di Asura, era velocissimo, fin troppo per Enkidu. L’ uomo mascherato, nel frattempo, stava fronteggiando Dracon. Quest’ultimo era entrato in forma demone già da un pezzo, il samurai riusciva a stento a stargli dietro nonostante stesse usando tute le sue tecniche ma il re non era così tanto addestrato a combattere quindi fu facile trovare una falla nella sua difesa. Il samurai colpì dritto al cuore con una serie di rapidi fendenti, il sangue di Dracon colava sul pavimento ma nonostante ciò non sembrava mostrare il minimo segno di stanchezza e ripartì alla carica “HAHAHAHAHHAHAHAHA! SE NON RIESCI A FRONTEGGIARMI IN QUESTA FASE MI IMMAGINO GIA’ COME FIINIRESTI SE USASSI TUTTA LA MIA FORZA!” “Come?” “Non penserai mica che questa sia la mia forma finale, ora te la mostro” il corpo iniziò a mutare: alcuni rattoppi sulla bocca si staccarono, sulla testa gli crebbero due piccole corna, dalla schiena uscirono delle enormi ali e una coda enorme, il corpo si riempì di crepe e la sua spada divenne uno stocco” Ecco qui la mia vera forma, Dracon il Re Drago, vediamo come te la caverai ora, samurai!”. Lo stile di combattimento di Dracon era cambiato drasticamente e la sua potenza era aumentata fino a raggiungere livelli spropositati, anche la potenza del samurai era aumentata: dietro la sua schiena erano comparse due enormi croci cristiane e i petali intorno alle sue spade erano aumentati. A un certo punto il samurai fece un passo indietro, si mise in posizione da difesa e pronunciò una preghiera sotto voce, i petali aumentarono intorno alle spade “ Danza dei petali di ciliegio insanguinati”. Il samurai inizio a danzare in direzione di Dracon e quando gli arrivò davanti lo infilzò in mezzo alla fronte e al cuore. Il re gridò dal dolore e cadde a terra coperto dai petali. “Merda, come fa ad avere la pelle così dura!” Per quanto Enkidu si sforzasse non riusciva ad infliggere un solo colpo ad Asura, il nemico attaccava con rapidi fendenti che riusciva a parare con molta difficoltà. Ad un certo punto il gigante si alzò in aria e lentamente il suo corpo mutò: i capelli crebbero a dismisura, il numero delle braccia aumentò a dismisura e le spade divennero sempre più grandi. Subito dopo partì all’ attacco utilizzando tutte e sei le spade contemporaneamente contro Enkidu che questa volta non riuscì a parare il colpo troppo potente per i suoi standard “enkidu” “D-Di nuovo?” disse prima di svenire. Si svegliò in un posto buio molto simile a quello del combattimento all’aeroporto con l’unica differenza che in questo c’erano degli strani macchinari. Dal buio arrivò Enkidos come al solito “Certo che fai veramente schifo nel combattimento, eh?” “Non è colpa mia, come faccio ad abbattere un bestione simile con una semplice katana da quattro soldi?!” “Con quella katana da quattro soldi ho sconfitto nemici ben più potenti di quello” “Sì, va bene ma io non sono come te,” “Zitto! Certo che sei come me, io mi sono risvegliato dentro di te, quindi tu hai la mia stessa potenza, ma a quanto pare non ti basta, pivello” “Come mi hai chiamato?!” “P-I-V-E-L-L-O!” “Brutto…” “E va bene, e va bene, tieni” Enkidos gli porse una pietra azzurra “Grazie a questa potrai potenziare la Enkido e potrai anche fonderla col tuo braccio” “Con il mio braccio?!” “Mi sembra di averti già detto che la Enkido è il mio braccio destro, no?” “Sì, ma non credevo di poter usare quella tecnica” “Ci sono molte cose che ancora non sai ne su di me ne sulla Enkido” “Dimentichi Gligamesh” “Quello è il meno” “Come?” “Quando imparerai ad usare a fondo la Enkido Gilgamesh sarà come una formica per te” “Sul serio?” “Certo, ma per il momento devi ancora imparare ad adoperare la tua arma al meglio, cominciando da adesso” “C-come?” A-Asp…” Enkidu non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che Enkidos scoprì le braccia e gli saltò addosso. Era più veloce di Asura e sul braccio destro aveva un tatuaggio stranissimo e incomprensibile mentre sull’altro un nastro nero. Enkidu, essendo disarmato, schivò il colpo “IDIOTA! QUANDO ENTRI IN QUESTA DIMENSIONE LA TUA SPADA SI FONDE AUTOMATICAMENTE!”. Enkidu sollevò la manica della camicia per controllare e vide che anche sul suo c’era un tatuaggio simile a quello di Enkidos. A quel punto si mise in posizione da combattimento e aspettò che il nuovo nemico gli venne incontro per colpirlo. Appena se lo trovò davanti gli assestò un pugno nello stomaco ma Enkidos riuscì ad evitarlo, gli afferrò il braccio e gli tirò un calcio sul gomito “NON SCONFIGGERAI MAI GILGAMESH SE NON RIESCI AD USARE BENE LA TUA ARMA! OK, ORA PROVIAMO TOGLIENDOLA DAL BRACCIO”. La spada di Enkidos era enorme, sulla lama c’erano gli stessi 3 graffi che aveva sul mento e sull’elsa erano presenti delle lame. Il combattimento durò a lungo e Enkidu non riusciva a stargli dietro nonostante ce la stesse mettendo tutta “Sei proprio un pivello!” “ORA BASTAAA!”. Dietro a Enkidu comparvero due enormi occhi gialli, i canini si allungarono e il colore degli occhi cambiò dal nero al rosso “Finalmente ce l’hai fatta”. Il ragazzo attaccò rapidamente l’avversario finche quest’ ultimo non cadde a terra sfinito “Bene,, l’allenamento è finito, pivello!” Enkidu torno all’attacco come se fosse impazzito “Ehi fermati, ti ho detto ti ho detto che l’allenamento è finito! Ok, mi costringi a farlo!” Enkidos alzò la spada e colpì Enkidu al braccio destro, tagliandoglielo. Enkidu si svegliò nella sala del trono di Dracon, il braccio era al suo posto ma la spada aveva assunto una strana forma, sembrava la pinna di un pesce ed era più grande. Il samurai stava combattendo con Asura e il cadavere dell’ ex-re giaceva a terra coperto da dei fiori secchi. L’ uomo mascherato sembrava avere la meglio con il gigante anche se quest’ultimo riusciva a parare la danza dei petali di ciliegio. Ad un certo punto, però, il samurai aumento la velocita della danza sempre di più finche l’avversario non riuscì più a parare un fendente nonostante le sei spade e cadde a terra coperto di tagli profondi e petali. “Bene, ragazzo, qui abbiamo finito, ti riporto al campo dei tuoi amici” l’uomo lo colpì col fodero della spada e Enkidu svenne. Quando si svegliò si trovò davanti Gavriel e Chiara che lo guardavano “Tutto bene?” gli chiese la sorella “Sei stato portato qui da unnsamurai incappucciato con una maschera, dove sei stato? Lo sai quanto ci hai fatte preoccupare?!” “Gavriel, lascialo respirare, a quanto ha detto il samurai ha partecipato ad una lotta molto difficile, deve essere stanco” “Ecco, a proposito della lotta, com’è andata? E’ vero che hai combattuto contro il maestro spadaccino Asura e Re Dracon?” “”Gavriel!” “Che c’è? Sono solo curiosa” “A dopo i commenti sulla lotta, ora deve riposare”